venerdì 28 febbraio 2014
martedì 11 febbraio 2014
Lottizzazione Cartabrutta: una vicenda proprio brutta
La lottizzazione cosiddetta “Cartabrutta” è un intervento di
“tumefazione territoriale”, un cazzotto urbanistico per intenderci. Non solo e
non tanto per una questione estetica quanto per l’assoluta illogicità di un
simile intervento; sempre, beninteso, se si considera l’interesse dei cittadini
e non quello dei costruttori. Non è che ci vuole la laurea in “urbanistica” per
capire che lì, in zona Pratone-Cartabrutta, 37.000 metri cubi non dovrebbero
realizzarsi perché l’area è già ampiamente satura, congestionata, sofferente;
sarebbe sufficiente una laurea in “buonsensologia”. Ma il buonsenso, quando
sono in gioco affari e politica, di solito va a farsi benedire. Come si fa a
concedere un simile intervento quando è del tutto evidente - basta andarlo a
vedere – che la rete viaria è praticamente formata da viottoli di
campagna? Mandando in tilt il traffico
automobilistico nelle ore di punta e non solo? Stradine anguste che definire
dissestate è un eufemismo? Anche sull’Anagnina alle otto di mattina la fila di
automobili verso Roma inizia ben prima del semaforo di Pratone. Si tratta di
chilometri di fila e non c’è strada che tenga. A Pratone-Cartabrutta se ne
possono costruire anche cento di strade ma tutte, invariabilmente andranno a
cozzare con i limiti oggettivi della via Anagnina. Ci vuole una scienza
particolare per rendersene conto? Per non parlare poi della carenza di servizi
già ora, figurarsi dopo l’intervento autorizzato.
Quando noi “ambientalisti”, come veniamo definiti da alcuni facili
etichettatori, parliamo di “raggiunti limiti fisici del territorio”, di
superamento delle “capacità di carico ambientale”, di “interventi non
sostenibili”, ci riferiamo proprio a questi dati di fatto, ma dall’altra parte,
fra i decisori politici o tra gli integerrimi funzionari comunali, non ci sono
orecchie disposte all’ascolto, piuttosto sembra di aver a che fare con le tre
scimmiette di non vedo, non sento, non parlo.
Un intervento edilizio come questo, può anche essere
conforme alle previsioni urbanistiche di Piano regolatore, ma se da altri punti
di vista - dotazione infrastrutturale e delle reti di servizi – presenta
problematiche evidenti ed incontrovertibili allora simili interventi si devono
semplicemente impedire. In questo quadro si iscrivono tutte la responsabilità
di una classe politica grottaferratese che ha amministrato fino ad oggi, che
non è riuscita a difendere il suo territorio, adeguando lo strumento
urbanistico alle mutate condizioni che nel frattempo si sono venute creando.
Nessuno ci è riuscito. Il fallimento politico è evidente e totale.
A maggio prossimo si svolgeranno le elezioni comunali, e
dunque, dopo un lungo letargo, la politica ricomincia a teatralizzare ogni
singola vicenda. Figurarsi su una questione come questa della lottizzazione
“Cartabrutta”. Gli strali da destra: “è tutta colpa della sinistra!”Come se
negli ultimi venti anni, la destra non avesse governato Grottaferrata per
almeno dieci anni e tre legislature. Ma per favore!
Dal centro-sinistra, diciamo pure dal Pd, i
messaggi su questo tema sono più rarefatti, avvolti in una certa, tipica
ambiguità. Bertuzzi in un recente articolo ha affermato “È ormai necessario prendere
atto del superamento dello schema economico su cui si è basato lo sviluppo
della nostra cittadina negli ultimi quarant’anni improntato sull’edilizia”. Buon giorno Signor Bertuzzi, benvenuto nel
paese reale. Una domanda. Ma fino ad oggi Lei dove è stato? Lei che si autodefinisce
un fondatore del Pd di Grottaferrata? L’impressione è che le sue siano parole,
affermazioni di comodo per far vedere che Lei è il nuovo. Lei è una figura
“gattopardesca”, il finto cambiamento perché tutto resti com’è. Per non
parlare dell’altro candidato alle primarie Broccatelli che, ad un giornale
locale avrebbe rilasciato la seguente dichiarazione: ''Spero che le
difficoltà portate da questa delibera (approvazione della lottizzazione
Cartabrutta n.d.r.) nell’ambito delle primarie del Centro Sinistra a Grottaferrata siano per l’elettorato, fonte di
riflessione sulle figure di rappresentanza politica che un territorio dovrebbe
avere, scevre da rapporti di interesse diretto''. Signor Broccatelli, ce l’ha
con qualcuno in particolare? Magari del suo stesso partito? Se è a conoscenza
di qualche incompatibilità non sarebbe il caso di dichiararlo alla luce del
sole invece che con frasi, come dire, sibilline?
Per rendere ancora
più evidente il NO alla lottizzazione di Cartabrutta, probabilmente sarebbe
stato sufficiente far realizzare dall’Università uno studio sui flussi di
traffico e sulle dotazioni della rete stradale dell’area Pratone-Cartabrutta.
Con uno studio del genere negare le autorizzazioni a costruire sarebbe stato
più semplice, certamente giustificato e sicuramente avrebbe retto anche in sede
giurisdizionale. Ma tant’è. Nessuna Amministrazione lo ha fatto, diciamo che
non ci hanno neanche provato. I cittadini ringraziano e speriamo neghino il
voto ai signori della vecchia politica alle prossime elezioni comunali.
lunedì 10 febbraio 2014
lunedì 3 febbraio 2014
Lista Tsipras, dipende da te. Firma insieme a Camilleri, Flores d’Arcais, Gallino, Revelli, Spinelli e Viale
Per cambiare l’Europa succube dei poteri finanziari, Andrea Camilleri, Luciano Gallino, Barbara Spinelli, Marco Revelli e Guido Viale, insieme al direttore di MicroMega Paolo Flores d’Arcais, hanno lanciato la proposta di una lista della società civile per le europee, che candidi Tsipras alla Presidenza della Commissione di Bruxelles.
Chiediamo a te e a ogni cittadino italiano di partecipare a questa iniziativa con la stessa convinzione ed entusiasmo dei promotori, di raccogliere adesioni, di responsabilizzarsi in comitati di sostegno, di comunicarci le vostre disponibilità per l’organizzazione e la comunicazione, perché i protagonisti veri di questa battaglia siete voi.
Se saremo in tanti, riusciremo nell’impresa. Altrimenti il 25 maggio l’alternativa sarà solo tra i partiti protestatari, i conservatori, e l’astensionismo.
Oltre la sacrosanta indignazione, cominciamo ad agire. Noi ci crediamo.
Chiediamo a te e a ogni cittadino italiano di partecipare a questa iniziativa con la stessa convinzione ed entusiasmo dei promotori, di raccogliere adesioni, di responsabilizzarsi in comitati di sostegno, di comunicarci le vostre disponibilità per l’organizzazione e la comunicazione, perché i protagonisti veri di questa battaglia siete voi.
Se saremo in tanti, riusciremo nell’impresa. Altrimenti il 25 maggio l’alternativa sarà solo tra i partiti protestatari, i conservatori, e l’astensionismo.
Oltre la sacrosanta indignazione, cominciamo ad agire. Noi ci crediamo.
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