Quasi
sempre quando si parla di pianificazione urbanistica la questione su cui si
incentra l’attenzione è: quanto si deve crescere? Dove si deve concentrare
questa nuova crescita?
Non
viene neanche considerata l’idea, la possibilità, che una crescita ulteriore
possa non essere necessaria, possa non essere quello di cui ha bisogno
Grottaferrata, no. Crescita di abitanti,
crescita di abitazioni, crescita di cubatura di servizio, crescita di consumo
di territorio. La sottrazione di spazi fisici, ambientalmente integri,
paesaggisticamente preziosi, produttivamente pregiati, sembra essere la regola,
il prezzo da pagare per l’agognato sviluppo,
parola taumaturgica della società contemporanea turbocapitalistica.