venerdì 4 aprile 2014

Intervista di Luigi Fortini a "AltraCittà"

Luigi Fortini è il coordinatore del circolo di SEL di Grottaferrata. Sig. Fortini, in questa tornata elettorale SEL non si presenterà con il proprio simbolo, ma ha deciso di “sciogliersi”, diciamo così, nel movimento de La Città al Governo. Come mai questa scelta così radicale?
Le ragioni di questa scelta sono dovute al fatto che questa volta a Grottaferrata si sono create condizioni che hanno favorito questo che non è un passo indietro di SEL ma è semplicemente un passo per dare impulso a una proposta politica nuova che nasce dal basso, su temi concreti, e che vede il concorso di associazioni della società civile, donne e uomini di esperienza e provenienza politica diversa che condividono questo comune progetto di rinnovamento radicale, La Città al governo appunto.
Insomma SEL non c’è pero c’é.
Il circolo di SEL a Grottaferrata ha portato avanti diverse iniziative. Ne ricordo due ad esempio: quella relativa alla raccolta di firme nel referendum contro il nucleare e un’altra raccolta di firme contro la chiusura delle farmacie comunali avanzata dalla Giunta Ghelfi. Poi, in questi ultimi anni, molti militanti di SEL, me compreso, hanno lavorato direttamente per animare iniziative promosse insieme a cittadini e associazioni su temi “centrali” propri delle proposte della Società civile. Siamo stati attivi nel Comitato “Rifiuti Zero”, una proposta che se applicata fino in fondo porterà ad una diminuzione delle tariffe; siamo stati attivi nel Comitato per l’Acqua pubblica, per sottrarre questo bene di tutti alle logiche del profitto; siamo stati attivi nelle battaglie di carattere ambientale contro il PUA di Tuscolo, il progetto del nuovo depuratore e così via. Insomma SEL c’è sempre stata. La novità oggi è che questi Comitati, Associazioni, singole persone, hanno deciso di presentare una proposta nuova e alternativa, nel solco del centro sinistra, per le elezioni amministrative della prossima primavera. E tutti, naturalmente e coerentemente, hanno deciso di rinunciare alle proprie appartenenze, che restano nel cuore di ognuno, per coinvolgersi in un unico movimento, La Città al Governo. Mi sembra una scelta coraggiosa e di grande maturità politica. Non vedo altri esempi del genere in giro, anzi non ne vedo nessuno per la verità.  Le dirò di più, questa proposta non è una scelta per le elezioni, è un progetto strategico, che resterà attivo anche per il futuro; perché l’importante non è qualche voto in più o in meno a SEL, l’importante è costruire un progetto stabile di rinnovamento della politica con valori saldi alla base.     
Sig. Fortini, considerato che siete una forza di Centro sinistra, sicuramente siete attenti a quello che accade nel campo dei vostri competitor, il Pd innanzitutto. Bene dopo le primarie le polemiche sembrano sopite e in quel partito è tornata l’unità. È così secondo lei?
Siamo in campagna elettorale ed è naturale che siamo interessati a ciò che avviene nelle altre formazioni politiche. Certamente anche a vedere quello che succede nel Pd ma, direi, più al suo elettorato deluso, che non è poco, che alle polemiche e alle vere o presunte ritrovate unità tra i capicorrente di questo partito. Parliamoci chiaro il Pd è ormai un Comitato elettorale, che si mobilita soltanto in periodi elettorali. Sul piano della proposta reale le differenze con il centro destra non è che siano così evidenti. Del resto basta vedere quello che è successo con la scorsa Amministrazione Mori, dove l’attuale candidato Sindaco del Pd era vice sindaco, polemiche continue tra i vari personaggi, chiusura totale alle istanze dei cittadini, una azione amministrativa debole e inefficace. La verità è che le condizioni politiche di oggi nel Pd sono le stesse di ieri e sappiamo poi come è andata a finire. Vogliamo un Mori-bis? Ma per carità! Noi ci rivolgiamo alle elettrici e agli elettori del Pd che sono stanchi di quello che succede in questo partito, per dire loro che oggi a Grottaferrata chi si riconosce nel centro sinistra e nei suoi valori, sceglie La Città al Governo. Al di là di quello che pensa Broccatelli, il candidato sindaco del Pd, che afferma: “mi piace pensare che per convincere le persone non serva puntare su posizioni definite…”, penso invece che per essere credibili ci si debba “definire”, si deve dire cosa si vuole fare e come lo si vuole fare. Non definirsi è una comoda posizione “per convincere le persone” dicendo tutto e il contrario di tutto. Sarebbe sufficiente questo per non votare Pd e votare invece una proposta come La Città al Governo che si è definita e in modo inequivocabile.
Però il Pd si è compattato, alla fine Bertuzzi e Andreotti appoggeranno il candidato Broccatelli. Vi accusano di frammentare il centro sinistra a favore del centro destra.
Siamo stanchi di queste accuse. Non è possibile deludere continuamente il proprio elettorato, come fa il Pd, e poi puntare sulla paura per farsi votare. I  cittadini di centro sinistra sono stanchi di votare per paura o di farlo turandosi il naso. Vogliono scegliere liberamente la proposta migliore per un centro sinistra vero. A molti personaggi influenti di questo partito, manca proprio questo coraggio e sono loro il vero freno al cambiamento. Lo stesso Andreotti, da quello che dichiara, ha fatto una scelta tutta interna ad una logica ormai superata, gli è mancato il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Chi non sa osare in politica resta al palo, oppure aspetta tempi migliori visto che questa volta gli è andata male
Veniamo a questioni più programmatiche. Quali sono i punti qualificanti della vostra proposta?
I temi sono diversi, ma è soprattutto il metodo che noi intendiamo cambiare. Senza i cittadini non si governa e noi abbiamo iniziato subito a proporre un programma realizzato con i cittadini. Per noi la Partecipazione è una scelta strategica. Ci sono poi i temi dell’urbanistica: quanto possiamo stare ancora senza uno strumento urbanistico? Quanto si può sostenere ancora un’urbanizzazione senza regole o quanto meno con regole risalenti ai tempi di quando Kruschiov era Presidente dell’URSS? Vogliamo ribaltare le scelte di gestione territoriale, vogliamo realizzare un Piano urbanistico a sviluppo zero. Vogliamo puntare alla riqualificazione del costruito e iniziare a disegnare una città a misura di cittadino e non a misura di mattone. Qualità non quantità. Sui Rifiuti e sull’Acqua, cioè sui Beni Comuni per eccellenza non siamo fermi ma da anni stiamo lavorando. Certo il Commissario, sui Rifiuti, ha approvato una Gara d’appalto che condizionerà i prossimi cinque anni. Noi abbiamo proposto modifiche, non siamo stati ascoltati. Ci impegneremo a creare le condizioni affinché ci si avvicini il più possibile alla proposta “Rifiuti Zero”. Puntare su cultura, promozione territoriale, tutela del paesaggio. Per capirci Tuscolo e il Vallone rappresentano le nostre eccellenze; vanno blindate dal punto di vista della tutela, ma va organizzata una loro fruizione per le bellezze che conservano e la memoria storica che rappresentano. Poi ci sono tanti altri temi sui quali i Tavoli di Partecipazione de La Città a Governo stanno elaborando proposte insieme ai cittadini.
Il candidato Sindaco de La Città al Governo è Rita Consoli, donna, ex consigliere comunale. Secondo lei è il candidato giusto? Garantisce la necessaria preparazione?
Rita Consoli non solo è il candidato giusto, ma è un candidato che sta lavorando tantissimo anche frequentando i corsi di Altra Amministrazione dei Comuni Virtuosi. Non dimentichiamo che questa rete di comuni mette a disposizione esperienze già realizzate e una rete di rapporti importantissimi per avviare politiche sostenibili. Rita rappresenta La Città al Governo, ne è la portavoce, è colei che darà sostanza amministrativa al nostro progetto e noi del movimento non la lasceremo sola, né ora né dopo. Stiamo preparando le liste elettorali che saranno formate da persone che rappresentano la voglia di rinnovamento, brave e preparate.
E lei Fortini? È della partita?

Ho fatto le mie esperienze, come consigliere, come militante. Ho partecipato a campagne elettorali come candidato. Ora è arrivato il momento di passare il testimone e di mettere a disposizione del movimento la mia esperienza maturata in anni di attività politica. Il rinnovamento vale per tutti, a cominciare da me. È giusto così, almeno lo è per me.

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