domenica 22 gennaio 2012

Parco dei Castelli Romani: il Piano di Assetto motivi e contese di una storia infinita (quarta puntata)


È evidente come in una situazione del genere – dove le Istituzioni e la Politica si manifestano incapaci di tradurre in certezza ed efficacia normativa atti da essa stessa dettati – si presti il fianco agli attacchi di tutti coloro che hanno interesse ad ostacolare l’azione di tutela del Parco.

Parco dei Castelli Romani: il Piano di Assetto motivi e contese di una storia infinita (terza puntata)


A questo punto il Parco si ritrova con un nuovo e più ampio confine e con un Piano di Assetto adottato. In attesa dell’iter per la sua definitiva approvazione da parte della Regione Lazio, le Norme di Salvaguardia si devono applicare al nuovo confine, quello che è stato chiamato perimetro “Ravaldini”.

giovedì 12 gennaio 2012

Parco dei Castelli Romani: il Piano di Assetto motivi e contese di una storia infinita (seconda puntata)


Vista l’inadempienza dell’Assemblea consortile, la Regione Lazio – con un’Amministrazione di centro-sinistra - ha fatto così valere il potere sostitutivo nominando un Commissario ad acta nella persona di un dirigente regionale - quindi di una figura istituzionale - l’Architetto Paolo Ravaldini, il quale finalmente con atto deliberativo n. 1 del 31 marzo 1998 ha adottato il Piano di Assetto e definito la Perimetrazione, portando e ampliando i confini del Parco a 15.000 ettari.

lunedì 9 gennaio 2012

Parco dei Castelli Romani: il Piano di Assetto motivi e contese di una storia infinita (prima puntata)


La storia del Piano di Assetto del Parco Regionale dei Castelli Romani, deve ancora vedere scritta la parola fine. Sono passati ben 27 anni dalla legge istitutiva, ma il Piano del Parco non è opera compiuta. Questa vicenda è tristemente rappresentativa della realtà delle aree protette del Lazio, dove soltanto il Parco dei Monti Lucretili e quello dei Simbruini hanno un Piano del Parco approvato con legge regionale, forse perché sono aree più marginali, poco urbanizzate e ampiamente boscate; altre aree di importanza strategica − perché maggiormente sottoposte alla pressione antropica e agli interessi edificatori − come Parco dei Castelli, Parco Appia Antica, Parco di Vejo, Parco di Bracciano Martignano, ne sono sprovviste.
Come sia possibile operare una reale politica di tutela del patrimonio naturale e culturale, in mancanza di reali strumenti di gestione è uno dei tanti misteri di questo singolare Paese. Se poi a questo si aggiunge il dimezzamento dei finanziamenti per i Parchi, si completa un quadro già di per se sconsolante.

lunedì 2 gennaio 2012

Parco dei Castelli: fuoco incrociato di centro-destra e centro-sinistra

Solitamente, nella Pubblica Amministrazione accade che i dirigenti restano, mentre i politici passano. A questa regola però, il Parco dei Castelli Romani sembra fare eccezione. A poco più di un anno dalla nomina politica del Commissario del Parco, da parte della Polverini, si è giunti al terzo incarico di direttore. Tre direttori in tredici mesi. Una bella performance non c’è che dire; che suscita, e non può essere altrimenti, più di qualche interrogativo. Due direttori dimissionati e un Parco sprofondato in uno sbiadito anonimato.