“Ubi
commoda, ibi incommoda”, è un’antica massima latina riguardante
in senso lato il principio di responsabilità civile che, applicato
alla politica, potremmo oggi tradurre così, come un monito: se
sei un leader e ricopri una posizione di potere, ne rispondi sia che
tutto vada bene, sia soprattutto se le cose si mettono male.
mercoledì 29 maggio 2013
lunedì 20 maggio 2013
Video-intervista agli ex Consiglieri comunali Rita Consoli, Veronica Arpaia, Ruggero Capulli, Lorenzo Bongirolami
Il Piccolo Segno di Grottaferrata
inaugura una nuova modalità dell'informazione ai cittadini: le
video-interviste. La recente crisi amministrativa, che ha portato alle
dimissioni della giunta di cento-sinistra guidata dal Sindaco Gabriele Mori, ci
ha sollecitato a ricercare forme nuove per offrire ai cittadini una
informazione più diretta ed efficace.
Pensiamo che le video-interviste ai protagonisti
della vicenda politica cittadina, con un confronto aperto con la redazione del
“Piccolo Segno”, possano risultare adatte allo scopo.
martedì 14 maggio 2013
Chi si loda si sbroda Quando si scambia il monologo autoreferenziale per Informazione
Abbiamo
chiesto all’ex-sindaco Gabriele Mori una video-intervista da
pubblicare sul blog del “Piccolo Segno”. Si trattava, e si tratta
ancora, di capire i motivi reali che hanno spinto Mori a dimettersi e
per “cercare di capire” avevamo appunto avanzato questa proposta
semplice: una intervista ripresa con una telecamera nella quale l’ex
Sindaco avrebbe potuto dire le sue ragioni e il “Piccolo Segno”
avrebbe potuto fare liberamente delle domande.
venerdì 10 maggio 2013
PD: dibattito aperto
Dopo
le ultime elezioni politiche e tutto quello che ne è seguito con le
elezioni del Presidente della Repubblica e il nuovo patto di governo
PD-PDL-SC, le cosiddette “larghe intese”, sono esplose tutte le
contraddizioni di un partito, il PD, che si ritrova oggi
completamente in balia degli eventi, senza un progetto politico, con
una base delusa e amareggiata e un gruppo dirigente che sembra vivere
su un altro pianeta per quanto è lontano dal “sentire” del suo
popolo.
Per
chiunque si riconosca nei valori della sinistra - e questo giornale è
tra questi – quello che sta succedendo nel PD non può essere
indifferente. Dunque cercare di capire cosa stia succedendo per
contribuire in qualche modo a ripartire, quanto meno a ragionare
insieme, è un esercizio ineludibile. Tra l'altro le vicende
nazionali si relazionano con quello che sta accadendo in questi
giorni a Grottaferrata, dopo il fallimento dell'esperienza della
Giunta di centro sinistra guidata dal Sindaco Mori. Anche qui, nel
nostro piccolo, la frantumazione politica del PD, l'inazione del suo
gruppo dirigente, le lotte di potere interne, l'assenza di un
progetto politico capace di rappresentare l'idea di città, moderna e
sostenibile, hanno condotto il PD e il centro sinistra ad
“un'abdicazione senza onore”, come si è espresso Walter Tocci in
un ragionamento recente sulle vicende nazionali e che può essere
usata anche per rappresentare la situazione locale.
Il
blog del “Piccolo Segno” intende aprire una comune riflessione su
questi temi, auspicando che possa aiutare a capire e a trovare strade
nuove, percorsi comuni per tutta la sinistra.
Chiunque
voglia contribuire è benvenuto.
Partiamo
subito con un contributo di Angelo Viticchiè.
PD: dibattito aperto (1)
La fine di
un sogno
Seguo in questi giorni
e momenti le vicende del PD nazionale, l’organizzazione
dell’assemblea generale, le discussioni e le liti tra le correnti,
vecchi e nuovi personaggi che s’incolpano a vicenda, la ricerca di
un nuovo segretario, un reggente che traghetti, qualcuno, insomma,
che sappia tirare fuori questo partito da una situazione a dir poco
imbarazzante.
Seguo questi momenti
con ansia e trepidazione, nella speranza che succeda qualcosa, che si
accenda una luce, ma non so.
Ho seguito anche le
vicende locali, sia quelle dell’amministrazione sia quelle del PD
grottaferratese, e dire che il cuore mi si stringe è poca cosa.
In entrambe le
situazioni torno a guardare i giorni passati e vedo un’evidente
catena di errori che una classe politica degna di questo nome non
avrebbe mai dovuto commettere, particolarmente in questi giorni, in
questo periodo di grandi difficoltà per le famiglie, per i giovani,
per il lavoro che non c’è, per la fine della speranza, per un
futuro indefinibile.
Io non sono più
iscritto al PD, da tempo, per cose insopportabili alla Regione Lazio
per i Patti territoriali alla Provincia di Roma, per gli schizzi di
vergogna e rossore che ci hanno sempre toccato, mai usciti chiari e
limpidi. Non sono iscritto a nessun partito, ma l’area che quel
partito rappresenta o rappresentava è la mia e quella di tanta gente
che ha avuto e condiviso tante speranze, quella che ho sempre
ritenuto migliore, piena di idee innovative, di moralità, senso
dello Stato, senso del Comune a dispetto di tutte le sofferenze della
mia sindacatura, senso del servizio, non del potere.
Di tutto questo non è
stato tradotto nulla nella realtà, anzi!
Non pensavo proprio,
dopo tanti anni d’impegno politico e sociale, che arrivassimo a
questo punto e spesso mi domando, dove abbiamo sbagliato, cos’è
che non abbiamo capito, quando hanno prevalso i furbetti della
politica?
Durante tutto il
mandato di sindaco non ho avuto tessere; ho seguito l’esempio di
uno dei più significativi sindaci di Grottaferrata, Antonio
Intreccialagli che depositò al comando dei vigili urbani la sua
tessera repubblicana e la riprese alla fine, dopo aver fatto il Piano
regolatore, tanto per ricordarne la portata.
Il sindaco di tutti,
al servizio di tutti.
Ho fatto la tessera
del Pd seguendo i suggerimenti di Benigni, di Scalfari, quando
invitavano tutti a partecipare, a non allontanarsi dalla vita
politica, ma poi, non ce l’ho fatta più.
Adesso, dopo
innumerevoli fallimenti e cose gravissime come la votazione per Prodi
alla presidenza della repubblica, sento che sta finendo un sogno, che
tutto si sta sgretolando dietro la faccia cinica di D’Alema, lo
strano buonismo di Veltroni, l’arrembante Renzi, la follia di
Grillo.
Del resto, voi
italiani, come dice un mio amico, siete un popolo proprio strano se
alle ultime elezioni fate ancora prendere il 25% a Berlusconi e il
25% a uno come Grillo.
Cosa volete sognare
! Angelo Viticchié
domenica 5 maggio 2013
Tanto tuono, che piovve!
E dunque
Mori ha tenuto il punto. Chi pensava che le sue dimissioni servissero
solo a ricondurre a ragione i consiglieri ribelli, si deve ricredere.
L'esperienza della giunta Mori è finita qui. Malamente!
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