Nel punto in cui il Vallone,
con la cascata Gavotti, si apre su Valle Marciana, su progetto della Regione
Lazio, è prevista la realizzazione di un nuovo depuratore dimensionato per ben 40.000 abitanti che, sommato a
quello esistente servirà la depurazione ad un totale di 70.000 abitanti.
Nel più totale silenzio e
nell’assenza di qualsiasi consultazione con associazioni e cittadini.
Grottaferrata non può diventare la fossa biologica dei Castelli Romani.
Il Vallone e Valle Marciana
sono luoghi pregiati dal punto di vista storico, ambientale e paesaggistico;
rappresentano la memoria storica di Grottaferrata e non possono essere
stravolti da interventi dall’impatto ambientale devastante. Oltre a questo
coinvolgimento ambientale:
·
Disagi
alla popolazione ed alla viabilità per lavori di collettamento che dureranno
anni;
·
Rumori e
maleodore (visitare il vecchio depuratore per credere);
·
Gravi
rischi di inquinamento per l’area circostante e rischi di inquinamento sulle
vigne locali.
I cittadini di Grottaferrata
dovranno subire un onere così pesante per le sole necessità dei comuni vicini?
Che con questa trovata conservano integro il proprio territorio?
È possibile che i comuni
continuino a predisporre strumenti urbanistici che prevedono, solo, aumenti di
popolazione puntando esclusivamente sull’edilizia e consumo del suolo? E fra
dieci anni che faremo un terzo depuratore a Grottaferrata?
L’Amministrazione guidata dal
Sindaco Mori ha il dovere politico e morale di tutelare efficacemente gli
interessi di Grottaferrata e dei Grottaferratesi.
L’Amministrazione Ghelfi,
aveva almeno provato a fare un timido tentativo di coinvolgere associazioni
locali, ed il Consiglio Comunale all’unanimità aveva deliberato di impegnare la
Regione Lazio attraverso un accordo di programma ad azioni fortemente
compensative per l’onere assunto. Delibera che pur impegnando il Consiglio
Comunale a non procedere in mancanza di accordi, a tutt’oggi è completamente
disattesa.
Dall’attuale Amministrazione
di Centro-Sinistra ci saremmo aspettati, e ci aspettiamo, trasparenza e
partecipazione.
La mancata consultazione di
associazioni e cittadini, su un tema così importante per la nostra comunità,
palesa l’insensibilità di questa amministrazione all’esercizio della
partecipazione democratica, che a parole viene enunciata e nei fatti disattesa.
Ricordiamo, inoltre: che una
variante di P.R.G. deve essere pubblicizzata e deve seguire leggi e regole precise;
che la realizzazione di un
mega-depuratore a Valle Marciana non è consentito dalle attuali norme del Piano Paesistico e del PTPR; che la realizzazione del depuratore (ai sensi degli ’allegati IV e V
del Codice dell’Ambiente), per la
sensibilità ambientale e l’importanza storica, culturale e archeologica
dell’area interessata, per la produzione agricola di particolare qualità e
tipicità, per l’impatto potenzialmente significativo dovuto alla portata e all’ordine di grandezza
dell’impianto (superiore di 7 volte al minimo stabilito di diecimila abitanti
equivalenti) avrebbe dovuto essere sottoposto a Valutazione di Impatto
Ambientale (VIA) e alle relative procedure partecipative.
Chiediamo l’immediata apertura di un tavolo tra associazioni e Amministrazione
Comunale prima di compiere qualsiasi ulteriore atto relativo al depuratore.
Per mettere le
associazioni nelle condizioni di poter
portare al tavolo di confronto, suggerimenti e proposte, chiediamo che vengano
messi a disposizione con urgenza tutti gli atti ed i progetti relativi al nuovo
depuratore come richiesto in base alla legge 241/90 sul diritto di accesso agli
atti pubblici.
La redazione “il piccolo segno”
l’Associazione Culturale “U LENGHERU
NERU”
Italia Nostra Castelli Romani
mi sorprende che solo ora i cittadini di Grottaferrata si preoccupino di che cosa vuol dire il progetto di risanamento dei Castelli realizzato dalla Regione Lazio e che termina nel comprensorio Rocca Priora, Montecompatri, Grottaferrata, Marino,
RispondiEliminaLo sanno bene gli abitanti di Rocca Priora,e di Montecompatri, il sindaco Decarolis da più di un anno ha fatto riunioni pubbliche in Comune, assemblee nella frazione Molara, ed ultimamente, campagna elettorale,
noi ne abbiamo accennato su l Segno , ma forse era in straniero,
auguri ma mi pare un pò tardivo, un anno fa, cercando di salvare una pianta del mio giardino ,mi sono sentita dire che orami era troppoi tardi, che il tracciato ERA STATO FISSATO., ED INFATTI IL DECRETO DI ESPROPRIO
PARLA CHIARO....
MA SI TRATTAVA SOLO DEL MIO ORTICELLO DI FRONTE ALLA PUBBLIUCA UTILITA'
Già, forse bisognava muoversi prima. Ma tant’è, e allora meglio tardi che mai. Non si può fare più nulla? Non lo so, può darsi. Diciamo che ancora deve essere approvato il progetto esecutivo da parte del Comune di Grottaferrata; i lavori non sono iniziati, a parte i carotaggi geologici e qualche forte dubbio procedurale si evidenzia. Certo è che questa reticenza del comune di Grottaferrata a fornire documentazione e progetti fa pensare a male. Non so se sei andata a vedere il luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto e dove già ne esiste uno che dal punto di vista ambientale, nonché estetico, è terrificante. Già così com’è il sito andrebbe risanato con soluzioni tecniche adeguate.
EliminaQui non si tratta di “salvare il proprio orticello”. Qui si tratta di vederci chiaro! È normale che tutti i reflui si raccolgano nel paese più a valle? (tra l’altro in un contesto ambientale di alto pregio e a ridosso di produzioni agricole di qualità). Dal punto di vista tecnico, sia Monte Compatri sia Rocca di Papa, sia Marino, hanno aree a valle che potrebbero essere utilizzate per impianti di depurazione. Perché non sono state prese in considerazione? Rocca di Papa, quando Grottaferrata realizzò il suo primo impianto di depurazione tutt’ora funzionante, si rifiutò di compartecipare all’opera; però oggi già scarica qualche migliaio di utenze. Sempre Rocca di Papa ha fatto fuoco e fiamme quando il comune di Grottaferrata ha individuato in un’area di confine la possibile collocazione della propria Isola Ecologica adducendo il motivo che un’opera di questo impatto ambientale a confine con il comune di Rocca di Papa era inaccettabile. Un impianto di depurazione per 40.000 abitanti che si somma ad uno già esistente di 30.000 e che fanno un totale di 70.000 è più accettabile invece?
Il progetto è in una fase avanzata ed è strategico per il risanamento delle acque dei Castelli Romani? Siamo pronti a discuterne in modo aperto e non pregiudiziale.
Ti invitiamo domenica alla Manifestazione così avremmo modo di parlarne.