mercoledì 6 giugno 2012

A margine di un rimpasto mai avvenuto


Il Sindaco Mori azzera la giunta e una settimana dopo la ripropone tale e quale. Ma questo sindaco non ha nulla di meglio da fare? Sembrerebbe di no, ma guai a sottovalutare questo democristiano doc, di cui tesse lodi ingiustificate Carlo Colognese.
Persona rispettabile Carlo, difende la causa, “turandosi il naso” come si dice in questi casi. Diciamolo, Mori non è un simpaticone. Ama circondarsi di alleati che è in grado di controllare perché preferisce agire come gli pare a lui. In questa giunta l’unico in grado di trattare alla pari con Mori è il suo fido vice-Sindaco Broccatelli, uno degli uomini forti del locale circolo del PD; pensate come è ridotto questo partito. Per il resto gli altri assessori recitano ruoli da comparsa.
L’assessore Elmo è uno dei maggiori punti interrogativi di questa amministrazione. Nasce politicamente ambientalista militante ma questo abito appare oggi assai sbiadito. Come lo spiega il ricorso al Consiglio di Stato del Comune di Grottaferrata contro il Parco Regionale dei Castelli Romani? Ruolo anonimo e subalterno.
L’assessore Guerisoli non ne azzecca una. Sull’ecodiscarica infila una serie di gaffe. Improvvisa proposte sulle quali poi torna maldestramente indietro, sconfessato dalla stessa maggioranza.
Moretti, dell’assessore allo sport non ha proprio il fisic du role.
Ed eccoci allo pseudo post-rivoluzionario Castricini, di Rifondazione democristiana, personaggio ideale per uno come Mori che lo usa come palletta antistress. Quando Mori parla fa sempre di si con la testa; ricorda il canuccio di plastica che si teneva nella cappelliera delle auto di una volta, vi ricordate?
L’assessore all’urbanistica è il cavaliere inesistente di questa amministrazione. Fatto fuori Mevi, da Mori e Tomboletti, il posto oggi resta vacante. Tomboletti lo ha reclamato. Naturalmente non per se (mica è scemo a dimettersi da consigliere per essere “tritato” da Mori) ma per il partito che rappresenta, l’IDV, ed ha proposto Luciano Andreotti, ex PCI, ex PSI, ex capo dell’Ufficio Tecnico di Valmontone. Il “TRiex” Andreotti, al di là delle idee che può avere e che non conosciamo, di urbanistica però ne mastica e certo non è facile infinocchiarlo. E dunque Mori non ci pensa nemmeno a dare l’urbanistica in mano a Tomboletti e Andreotti e gli propone metà assessorato, l’edilizia privata, che naturalmente viene sdegnosamente rifiutato. Risultato: l’IDV oggi è fuori della maggioranza e l’urbanistica continuerà ad essere gestita dal triumvirato Mori, Broccatelli, Capulli. Troppe cambiali elettorali da pagare, vedi cooperativa 44 e perimetrazione/condono dell’abusivismo di Tuscolo, più le altre importanti scelte strategiche previste dal Piano Urbanistico Generale Comunale. L’assessore all’urbanistica dunque è e resterà MO.BRO.CA. fino a quando non verrà scovato “mister servo di scena”.
E l’ala dissidente dei consiglieri della maggioranza? Hanno provato a dargli il contentino della Presidenza del Consiglio Comunale, ma Coromaldi gli ha fatto capire che non c’è trippa per gatti, per cui rien a faire. Che faranno? Mah, chi lo sa! Si trovano davanti ad un bivio: o svolgere un ruolo politico autonomo che costringa il Sindaco a confrontarsi sulle scelte amministrative - cosa che costa al nostro una fatica inaudita - oppure si limiteranno a fare da puntello a questa maggioranza monocolore di stampo doroteo.     

                                                                                         L’artiglio del coniglio

1 commento:

  1. giovanni pellegrini6 giugno 2012 alle ore 17:51

    le ultime notizie danno per rientrata anche l'impuntatura di Tomboletti ... e che diamine, mica è un somaro!
    Giusta considerazione sull'insipienza dei collaboratori di Mori, ma si tratta poi solo di insipienza? O di tornaconto? Un tornaconto tutto sommato nemmeno esigente, ci si accontenta di poco, siamo a livello dei portantini che si vendono i posti letto all'ospedale per 50 euri. Questi sono modesti anche nelle pretese....

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