Sul sito internet
de “Il Mamilio.it” dello scorso 20 dicembre ho letto la lettera
che Mauro Ghelfi, ex sindaco di Grottaferrata, indirizza a Giampiero
Fontana che, per quanto ne so, sindaco di Grottaferrata aspira a
diventarlo. A quanto ho capito, l’uno sostiene la candidatura
dell’altro e l’altro confida del sostegno dell’uno. Liberi loro
di realizzare un’operazione politica.
Ma che c’entro
io? a cui Ghelfi si riferisce dicendo di aver “sentito
il dovere di ritirare l’incarico ad un mio assessore, accorgendomi
che il suo operato non era consono con la mia linea e,
principalmente, con la mia rettitudine”.
Un’affermazione
questa non solo falsa ed imprudente, ma inutilmente diffamatoria, che
costringe sia il Ghelfi, che ha redatto lo scritto diffamatorio, sia
il Fontana che lo ha diffuso, a subire la querela giudiziaria, che ho
predisposto ma non ancora presentato perché voglio aspettare qualche
altro giorno per coinvolgervi in essa tutti coloro i quali si
prendessero la briga di ulteriormente pubblicarla, dopo che è
apparsa in parecchie pubblicazioni e diffusa, a mo’ di manifestini,
in tutti i bar.
Ma che pensano
costoro? di vincere un’elezione dandomi addosso? Io non sono un
politico. Ho per molti anni accordato a Ghelfi la mia amicizia e la
mia capacità professionale, e sono stato da lui scongiurato di
partecipare come assessore al suo terzo mandato di Sindaco. Ma quando
mi sono accorto che, “consono” per tante cose, soprattutto
personali col Ghelfi, non lo ero più sul piano della concreta
gestione amministrativa, mi sono dimesso ed ho protocollato la
lettera di dimissioni.
In altri termini,
poiché non faccio politica e non l’ho fatta nemmeno quando
accettai di essere assessore nella Giunta Ghelfi solo per aiutare
l’allora stimato sindaco, e sostenerne le capacità amministrative,
e su pressante sua richiesta, mi limito ora a chiedermi come possa
l’aspirante candidato Sindaco Fontana basare le sue chances non
sulla prospettazione di un valido e serio programma politico ma sul
risentimento senile del Ghelfi.
Solo in questi
termini riesco a spiegarmi questa esplosione di risentimento di
Ghelfi nei miei confronti dopo 7/8 anni dalle mie dimissioni.
Ma, diamine, darmi
del disonesto a fronte della sua rettitudine! Che debbo fare? Debbo
sfidarlo sul terreno della verità? Lo attenderò al processo! Se
fosse ancora capace di leggere la realtà che lo circonda, lo
inviterei a discernere bene con chi confrontare la sua rettitudine.
Ma lui purtroppo non lo è (Se mai lo è stato). Lo dichiara lui
stesso, e in questa sua consapevolezza farebbe bene ad astenersi dal
partecipare ad una lotta politica che non è in grado di sostenere.
Chi d’altronde pensa di approfittare di tale incapacità non mostra
di essere politicamente affidabile. Questo è il sindaco che
Grottaferrata attende?
Quanto alle vicende
amministrative che il Ghelfi ha menzionato nella sua lettera, se
qualcuno in qualunque sede ritenesse di dovermi richiedere notizie ed
approfondimenti, sono a disposizione. Non voglio qui maramaldeggiare,
a meno di non esservi costretto.
Grottaferrata, 23
dicembre 2013.
Antonio Bottomei
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