Coordinamento SEL Castelli Romani
Oggi
come non mai le questioni degli assetti del territorio, della loro tenuta sotto
il profilo ambientale, idrogeologico e paesaggistico rappresentano temi
fondamentali di un modello di sviluppo sostenibile per la qualità della vita e
delle economie delle nostre comunità.
In
questi anni, i territori in cui abitiamo spesso sono stati preda di uno
sviluppo edificatorio incontrollato, conseguenza di una forte pressione
espansiva della Capitale, che ha consumato risorse e beni comuni, trasformando i nostri centri
urbani in luoghi congestionati,
invivibili e degradati. Terre e città nelle quali il diritto dei cittadini a
decidere del proprio presente e futuro troppe volte è stato espropriato in nome
di interessi che nulla hanno a che vedere con un’idea di sviluppo e lavoro per
le nostre comunità, perché le economie legate al cemento muovono sì ingenti
quantità di denaro, che però restano quasi sempre nelle tasche dei potentati
economici di turno.
I
nostri territori e le nostre comunità si trovano a fare i conti con
trasformazioni urbane di area vasta, le cui conseguenze molte volte sfuggono al
controllo ed alla gestione delle amministrazioni locali, che sempre più spesso
sono costrette a rincorrere emergenze sociali, ambientali e sanitarie cui fare
fronte con risorse sempre più scarse.
In
questo contesto il Parco dei Castelli Romani, istituito nel 1984 attraverso una
proposta di legge di iniziativa popolare, è da sempre un patrimonio fondamentale
di risorse ambientali, culturali, naturalistiche e paesaggistiche, che ha fatto
da argine a questo processo espansivo.
La
settimana scorsa il Commissario “liquidatore” del Parco dei Castelli Romani ha
presentato all’Assemblea dei Sindaci del Parco una proposta volta alla
restrizione dei confini del Parco dei Castelli Romani. Una proposta il cui
significato è chiaro ed inequivocabile: attentare alla rete di tutela e conservazione
del territorio per renderlo disponibile ad ulteriori progetti di
trasformazione.
Sul
piano normativo la proposta è del tutto insostenibile: ci confortano le
numerose sentenze del TAR, le leggi Regionali e Nazionali e gli altri atti
amministrativi che, tutti, ribadiscono l’assoluta cogenza dei confini stabiliti
dal “Perimetro Ravaldini” nel 1998, nelle more dell’approvazione definitiva del
Piano d’Assetto del Parco. Piano d’Assetto che, come certamente sapete, è stato
già redatto ed adottato dalla precedente Amministrazione del Parco, approvato
dal Comitato Scientifico Regionale e che la Giunta Polverini si rifiuta di
prendere in considerazione per l’approvazione definitiva, lasciandolo ammuffire
in un cassetto, con tutto lo spreco di risorse pubbliche che questa scelta
irresponsabile comporta.
Ci
aspettiamo che tutti i Sindaci del centrosinistra castellano respingano
fermamente questa proposta e assumano una posizione unitaria per la difesa
dell’integrità del Parco, confermando la cogenza delle norme di salvaguardia
per l’intero perimetro definito dall’allora commissario Ravaldini.
Ma
è sul piano politico che vogliamo condividere con voi una riflessione ed un
percorso comune. La larga maggioranza delle esperienze di governo locale nei
Castelli Romani ci vede vicini, leali e saldi alleati per l’esecuzione di
programmi progressisti ed improntati alla salvaguardia ambientale. Sapete che
SEL ha sempre fatto, e sempre continuerà a fare, la sua parte in queste
esperienze, sostenendovi con convinzione e mettendo tutte le sue capacità ed
intelligenze a servizio del buon governo dei territori. SEL pone al centro
della sua stessa ragion d’essere, della sua azione politica e amministrativa,
la difesa del territorio, la sua cura, la sua salvaguardia da un modello di
sviluppo insostenibile che non può condannare definitivamente i Castelli Romani
ad assumere il triste ruolo di “periferia allargata” di Roma. Questo è uno dei
punti sui quali misureremo anche le alleanze e le candidature per le prossime
amministrative di primavera.
Ed
è proprio per questo che è assolutamente necessario il nostro pieno
coinvolgimento nelle decisioni che, come Sindaci, assumerete rispetto a questa
scellerata proposta del Commissario “liquidatore” del Parco. Sarebbe un errore
grave, che non potrebbe non avere importanti ripercussioni sul piano politico,
se riterreste di assumere una posizione
in “solitudine”, senza cioè un confronto preventivo con la maggioranza politica
che vi sostiene e con la nostra forza politica che tanto contribuisce
quotidianamente al successo delle esperienze amministrative del centrosinistra.
Per
tanto vi chiediamo di aprire senza indugio un confronto con Sinistra Ecologia e
Libertà in tutti i Comuni dei Castelli, in una sede territoriale più
complessiva, per definire insieme la posizione e le migliori strategie da
mettere in campo per la difesa dell’integrità del Parco.
Crediamo
poi che tutta l’Assemblea dei Sindaci del Parco debba anche porre all’ordine
del giorno il tema del superamento della fase commissariale dell’Ente: una fase
che perdura da anni e che non ha avuto altro effetto se non quello di
paralizzarne le attività, di mortificarne il ruolo e le funzioni, di vanificare i grandi sforzi e i molti successi
ottenuti nella precedente gestione ordinaria, e che evidentemente ha come
obiettivo ultimo la messa in liquidazione del Parco dei Castelli Romani. Anche
in ciò crediamo si combatta una battaglia di democrazia, per restituire alle
nostre comunità un governo democratico dei territori e delle istituzioni
preposte alla loro tutela.
Siamo
certi che saprete cogliere la lettera e lo spirito di questo nostro appello e vi
rinnoviamo la nostra fiducia, con l’auspicio che in tempi brevissimi si dia
avvio al confronto sulla questione testé illustrata con il partito di Sinistra
Ecologia e Libertà dei Castelli Romani.
Per il Coordinamento di
SEL Castelli Romani – Litoranea – Valle del Sacco
Il Coordinatore.
Andrea Tupac Mollica
mobile 392 01 87 760
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