Da circa un anno è nata a Grottaferrata un’associazione
culturale: U Lengheru Neru. Il nome
rimanda ad uno “spiritello” vivace, dispettoso e alquanto trasandato, caro alla
cultura popolare grottaferratese e più in generale castellana.
L’associazione si è distinta per la capacità propositiva
su temi di carattere sociale. Le proposte avanzate sono finalizzate da un lato
a favorire spazi di socializzazione tra cittadini e dall’altro a riscoprire e
valorizzare storie, percorsi, tradizioni, memorie.
Proposte articolate, serie, dettagliate e attuabili con
limitatissime risorse finanziarie.
Una di queste proposte è relativa agli “Orti Sociali”. Di
cosa si tratta? Si tratta di individuare delle aree, preferibilmente pubbliche,
inutilizzate, per ripulirle, dividerle in piccoli lotti di una cinquantina di
metri quadrati, assegnarle per un tempo definito e attraverso un bando a
cittadini e/o scuole che ne facciano richiesta, per essere coltivate. Gli Orti
Sociali stanno nascendo in moltissime città e paesi; c’è un progetto di “Slow Food”
che coinvolge diverse scuole che si chiama “Orto in condotta” e che sta riscuotendo
molto successo. Una proposta intelligente che recupera terreni abbandonati, li
mette a frutto e favorisce lo sviluppo delle relazioni interpersonali tra i
cittadini, oltre ad offrire un’opportunità per coinvolgere i giovani alunni
delle scuole in una apprezzabile attività educativa.
Un’amministrazione di centro-sinistra dovrebbe avere le
antenne ipersensibili a queste tematiche, anzi, dovrebbe esserne la promotrice essa
stessa; e invece questa proposta viene avanzata da un’associazione che mette a
disposizione idee e disponibilità a svolgere il lavoro in termini di
volontariato senza alcun onere per se stessa.
Il 6 marzo 2011 – oltre un anno fa – la proposta di Orti
Sociali viene inviata al Sindaco e alla Giunta e presentata pubblicamente,
dall’associazione, il 15 aprile dello stesso anno presso il teatro del Sacro
Cuore.
A che punto siamo? In altissimo mare.
Vediamo di ricostruire brevemente che cosa è successo. Al
tempo della formalizzazione della proposta da parte de U Lengheru neru, l’amministrazione comunale era intenta a dirimere
la questione relativa a quello che è stato definito l’Ecocentro (o Isola
Ecologica), vale a dire la necessità di individuare un’area dove poter attivare
lo stoccaggio della raccolta differenziata per il successivo smaltimento e dove
probabilmente anche stoccare cassonetti, camion e attrezzature varie. Come
sappiamo l’individuazione di queste aree mette sempre la popolazione in
allarme, ma è anche un obbligo di legge che deve essere onorato. L’amministrazione
si era “incartata” individuando prima un’area poi un’altra. Polemiche a non
finire, poi… È arrivata la proposta di Orti Sociali de U Lengheru Neru, che individuava un’area di proprietà comunale di
circa cinque ettari proprio sopra il “Parco degli Squarciarelli”, in posizione
ottimale. Un’area pubblica, non utilizzata e dunque libera e immediatamente
disponibile. A qualche cervellone del comune di Grottaferrata devono essere
venuti i cinque minuti di genialità e cosa ha fatto? Ha detto, caro Lengheru
Neru la vostra proposta va bene, anzi benissimo, però in quell’area ci verranno
non solo gli Orti Sociali, ma anche l’Ecodiscarica. O così o niente Orti.
Ci viene il legittimo dubbio che Sindaco e compagnia
bella, non sapessero nemmeno dell’esistenza di quest’area comunale, altrimenti perché
non l’hanno proposta prima? L’impressione è che abbiano preso al balzo la
proposta de U Lengheru Neru e con
un’operazione di “greenwashing”, hanno messo insieme Orti Sociali e
Ecodiscarica per “contenere” l’opposizione della cittadinanza a quest’ultima.
Orti e Ecodiscarica sono stati presentati in un unico
progetto alla Regione Lazio. Ci vorrà almeno un anno e mezzo per avere
l’approvazione del progetto da parte della Regione; la domanda è perché intanto
non viene dato il via alla realizzazione degli Orti Sociali, visto che i soldi
necessari per attivarli sono minimi e l’associazione U Lengheru Neru è disposta a lavorare gratuitamente?
Perché questa ignavia politica? Perché questo
atteggiamento di indolenza amministrativa? Egregio Sindaco, cari assessori,
perché la vostra amministrazione non riesce a fare una cosa semplice,
socialmente utile, politicamente conveniente? Dimostrando, al contrario, di essereì incapace di
accogliere le idee positive che provengono dalla società civile?
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