mercoledì 6 marzo 2013

Variante Generale di Piano (P.U.G.C.): uno scenario di grande preoccupazione

Sembra evidente la strategia adottata dall'Amministrazione Mori sulla questione del Piano Urbanistico Generale Comunale (P.U.G.C.): differire la sua approvazione per consentire il completamento delle previsioni espansive del vecchio P.R.G. Questa impressione è netta ed è del tutto inutile, o fuorviante, affiggere manifesti contro le lottizzazioni se poi si resta immobili e silenti sul vero nocciolo del problema.

Secondo un calcolo a spanna, delle previsioni del vecchio PRG restano tra 200.000 e 300.000 metri cubi di edificabilità. Tra Piani di lottizzazione e Piani di Utilizzazione, quanto tempo rimane per arrestare la deriva cementizia? Poco o nulla. Il rischio, che ormai è diventato certezza, è che quando si approverà il nuovo PUGC sarà stato compromesso tutto il territorio disponibile; e allora il nuovo piano servirà solo a registrare un dato di fatto compiuto.
Così si amministra il territorio? Questa è la sagacia politica, l'attenzione all'ambiente, il consumo zero di cui a sproposito si parla nel Documento Preliminare di Indirizzo (DPI) approvato dal Consiglio Comunale nel dicembre 2011?
A due anni dalla nascita della maggioranza di centro-sinistra tutto ancora tace e quella che si poneva e si pone come la prima ed indifferibile urgenza di un Comune - dotarsi di uno strumento urbanistico moderno e sostenibile - resta nel cassetto dei sogni.
Una sconfitta enorme sul piano politico e ambientale.
Quanti nell'Amministrazione comunale, sono d'accordo con questa strategia? Quanti consiglieri di maggioranza condividono queste scelte?
C'è un'unica soluzione, è inutile che ci giriamo intorno. È finito il tempo di calcoli elettoralistici.
Approvare con somma urgenza un Piano Urbanistico a consumo zero di territorio, a volumetria invariata. In secondo luogo adottare una severissima lotta all'abusivismo utilizzando tutte le opportunità che la legge offre per combattere questo fenomeno incivile a cominciare dall'acquisizione al patrimonio pubblico.
Alternative non ci sono. Quanti, all'interno della maggioranza sono disposti a lavorare in questa direzione? Senza se, senza ma e senza sotterfugi?
Associazioni, Comitati e cittadini dobbiamo mobilitarci. La maggioranza silenziosa deve iniziare a farsi sentire, se non vogliamo vedere Grottaferrata irrimediabilmente compromessa.

 Il Piccolo Segno

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