mercoledì 24 luglio 2013

Per la costruzione di una nuova proposta democratica e di sinistra a Grottaferrata

L'ingloriosa caduta della Giunta Mori rappresenta il fallimento del centro-sinistra di Grottaferrata. È un dato di fatto. Diversi esponenti di questa coalizione lo hanno espressamente ammesso. Quella che l'assessore uscente Elmo ha fatto nella video intervista al Piccolo Segno è un'analisi amara e impietosa e mette in evidenza l’enorme difficoltà di realizzare una vera cultura di centro-sinistra, una visione altra e alta della politica e del governo della cosa pubblica. Il centro-sinistra, si dice, è invece intriso di personalismi e particolarismi, di lotte di potere ed interessi di parte. Non c'è un dibattito sulle cose da fare, ma solo battaglie tra gruppi portatori di interessi diversi.


La crisi del centro-sinistra è direttamente proporzionale alla crisi del suo maggiore partito il PD che non è riuscito, durante l'amministrazione Mori, a svolgere il ruolo necessario di mediatore dei conflitti, di sintesi politica, di riferimento culturale. Il fallimento del centro-sinistra è il fallimento del PD perché è proprio all'interno di questo partito che i particolarismi e le lotte di potere si sono innanzitutto manifestati e prodotti. Il PD è un partito vuoto sul piano della visione politica, un non-luogo. Quello che dovrebbe essere per eccellenza la sede del confronto sulle idee e le cose da fare è al contrario, il luogo del silenzio e dell'assenza di qualsivoglia visione condivisa del bene comune.

La domanda è: è possibile ricostruire a Grottaferrata una politica chiaramente connotata dai valori del centro-sinistra, contando sul PD? Pia illusione. Non crediamo sia possibile, perché il PD oggi è il partito delle tessere, dove contano solo i potentati.

A questo proposito è interessante ed istruttivo sentire le parole del segretario del circolo locale del PD che in recente articolo dice: "Mi piacerebbe ad esempio vedere, in occasione delle primarie, a ogni livello, persone che realmente credono in quello che stanno facendo, nell’opportunità di scelta che questo partito concede ai suoi elettori e non persone ridotte a truppe cammellate chiamate a rapporto soltanto per aumentare il proprio consenso, magari reperendole anche in altre geografie politiche, trattando di conseguenza gli elettori come semplici numeri da far poi pesare su tavoli di pseudo poteri."

Se il segretario di un partito denuncia così apertamente lo stato delle cose, ammettendo la sua impotenza di fronte a questi fatti, come si può pensare e contare su questo partito per rilanciare una politica di centro sinistra a Grottaferrata?

Il rilancio di un progetto politico basato sui valori del centro-sinistra, capace di delineare un'idea nuova di città, che sappia abbandonare definitivamente quel modello dissennato di sviluppo fondato sull'edilizia, che sappia attuare il modello partecipativo ed inclusivo, che punti sulla riqualificazione urbana, sul creare spazi e condizioni per un rilancio basato sui valori culturali, ambientali, di sostenibilità; tutto questo passa attraverso la sconfitta di questo PD.

Attenzione, non che nel PD non ci siano persone seriamente e sinceramente ispirate a valori condivisibili, ma in questo PD queste risorse sono ora ai margini, escluse, inespresse. A pochi mesi dall’inizio della campagna elettorale, un eventuale loro coinvolgimento da parte degli organi dirigenti del PD di Grottaferrata, non rappresenterebbe altro che il solito espediente volto a non perdere voti.

Noi di Sinistra Ecologia e Libertà pensiamo sia fondamentale ricondurre queste risorse in un comune solco, per far nascere un nuovo soggetto politico a Grottaferrata, capace di coagulare e rappresentare diverse risorse democratiche e di sinistra in grado di dialogare apertamente con quei nuovi soggetti politici portatori di interessi importanti e collettivi.    

Questo il lavoro da iniziare subito al di là e al di sopra delle singole e attuali appartenenze.


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