sabato 17 novembre 2012

QUANDO LA GENTE SI MUOVE QUALCOSA SI OTTIENE. IL COMITATO DI QUARTIERE COLLE S.ANTONIO ESEMPIO DI PARTECIPAZIONE E CITTADINANZA ATTIVA. DOBBIAMO DARE VOCE ALLE NOSTRE PRIORITA’!

di E. L. MILANO

L'incontro del 14 novembre organizzato dal comitato di quartiere Colle S. Antonio, tra Cittadini e Amministrazione sulle note  problematiche del quartiere  è  stato ben organizzato ed ha raggiunto l'obiettivo: far assumere degli impegni all'Amministrazione, che per ammissione del Sindaco, ha trascurato quella zona della Città.  Qui si evidenzia il ruolo chiave della partecipazione dei cittadini.  

Quando i cittadini si organizzano bene e sono liberi da cappelli politici ottengono qualcosa e costringono i politici distratti ad assumersi le responsabilità: qui il comitato ha lavorato bene.
Un Comitato di quartiere, se ben organizzato e gestito, può fare molto indicando le priorità a chi non riesce (o non vuole) vederle: è questo il compito principale, un’azione che non è gradita alle amministrazioni nella maggioranza dei casi poiché è vista come un intralcio ai propri programmi e modalità di azione  e costa maggior lavoro.  Infatti, questo comporta che le amministrazioni devono mettersi in gioco pubblicamente ed affrontare e gestire  il dissenso. Poi dopo aver raccolto le priorità della gente, le amministrazioni  devono saper programmare, prevedere correttamente la spesa e gestire le azioni da mettere in atto: è qui che si misurano le capacità, la professionalità e la responsabilità dell’amministratore locale.
Inoltre quando  i cittadini  programmano le loro priorità, per tempo e con metodo, può anche accadere che esse abbiamo la meglio sui sogni e le idee di chi governa senza reale collegamento con la comunità, o la ascolta solo per assecondare i propri progetti, oppure è dedita ad assecondare interessi che non sono comunitari.  Il Comitato di quartiere Colle S. Antonio ha dimostrato di fare proprio questo, programmare e per tempo ed operare come vero comitato di quartiere, quelli che il Sindaco Mori è incapace di formare nonostante la delibera della sua Giunta.  
Qui inseriamo una considerazione che è d’obbligo.
Alla riunione era presente tutto il meglio della classe politica della città: consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, il Presidente del Consiglio comunale, il Vicesindaco,  c’era anche l’Assessora alla partecipazione, quindi proprio  tutti, che poi sono gli stessi da oltre 20 anni.
Nonostante questa sfilata di raccolta di consenso dell’oligarchia politica della Città, il regolamento di costituzione dei comitati di quartiere non è ancora approvato ed è fermo in commissione senza che sia stato mai discusso con i cittadini.
Questa esperienza, impone un obbligo morale a tutti coloro che hanno sfilato  a Colle S. Antonio:  mettersi a lavorare con immediatezza e concretezza per discutere il regolamento con i cittadini e approvarlo in Consiglio comunale al massimo entro la fine dell’anno.
È una sfida di professionalità politica e rispetto dei cittadini. Chi la raccoglie?  

4 commenti:

  1. Poichè di fatto lo costituite il CdQ, l'importante è verificare le condizioni che possono rendere la vita qualitativamente migliore. Buon lavoro, la verifica col regolamento non deve ostacolare l'attività intrapresa.

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    1. Risponde l'autore dell'articolo.
      Grazie per il commento. Non faccio parte del CdQ poiché non abito il quella zona. Sono convinto che il CdQ Colle S.Antonio continuerà a lavorare con metodo. In tal senso è stato uno dei pochi CdQ che ha fornito dei commenti sul regolamento di costituzione dei comitati di quartiere,che come noto è approdato in commissione consiliare comunale senza essere stato discusso con i cittadini.

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  2. Non serve parlare di chissà quali formule di partecipazione diretta se il problema è discutere con un'amministrazione come rifarsi fare una strada o potare delle fratte . Una partecipazione dovrebbe essere qualcosa di più serio e gratificante per chi la mette in pratica . Questo citato è un esempio politicante di partecipazione .

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  3. Grazie il commento.
    Qui il problema non è rifare una strada o potare le fratte,ma rimettere in sicurezza una zona dopo sei auto e 100 cassonetti, di estintori e altri accessori da ricondizionare.
    La partecipazione è comunque di più e quanto accaduto non è che un primo inizio: i cittadini iniziano a dire autonomamente cosa vogliono. In una Città come la nostra è un passo importantissimo. Grottaferrata è la città dove per 4 anni sono stati ricevuti e non spesi i contributi regionali per la partecipazione politica dei cittadini( Giunta di liste civiche!!); è la Città in cui il regolamento di costituzione dei comitati di quartiere arriva in commissione consiliare senza una discussione preliminare con i cittadini e nessuno dice nulla( Giunta di cosiddetto centrosinistra);è la Città dove la gente si è dovuta organizzare in associazioni private per fare i Comitati; è la Città dove la democrazia partecipativa è stata sempre ostacolata dalla oligarchia politica cittadina, quelli che nelle riunioni arrivano per sfilare.
    Se in questo contesto, qualcuno arriva a porre con metodo le sue richiesta ad un'Amministrazione distratta, va riconosciuto. Quindi Colle S.Antonia ha lavorato bene!
    Spero solo che le altre associazioni si muovano su questa strada.

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