L'incontro del 14 novembre
organizzato dal comitato di quartiere Colle S. Antonio, tra Cittadini e
Amministrazione sulle note problematiche
del quartiere è stato ben organizzato ed ha raggiunto
l'obiettivo: far assumere degli impegni all'Amministrazione, che per ammissione
del Sindaco, ha trascurato quella zona della Città. Qui si evidenzia il ruolo chiave della
partecipazione dei cittadini.
Quando i cittadini si
organizzano bene e sono liberi da cappelli politici ottengono qualcosa e
costringono i politici distratti ad assumersi le responsabilità: qui il
comitato ha lavorato bene.
Un Comitato di quartiere,
se ben organizzato e gestito, può fare molto indicando le priorità a chi non
riesce (o non vuole) vederle: è questo il compito principale, un’azione che non
è gradita alle amministrazioni nella maggioranza dei casi poiché è vista come
un intralcio ai propri programmi e modalità di azione e costa maggior lavoro. Infatti, questo comporta che le
amministrazioni devono mettersi in gioco pubblicamente ed affrontare e gestire il dissenso. Poi dopo aver raccolto le
priorità della gente, le amministrazioni
devono saper programmare, prevedere correttamente la spesa e gestire le
azioni da mettere in atto: è qui che si misurano le capacità, la
professionalità e la responsabilità dell’amministratore locale.
Inoltre quando i cittadini
programmano le loro priorità, per tempo e con metodo, può anche accadere
che esse abbiamo la meglio sui sogni e le idee di chi governa senza reale
collegamento con la comunità, o la ascolta solo per assecondare i propri progetti,
oppure è dedita ad assecondare interessi che non sono comunitari. Il Comitato di quartiere Colle S. Antonio ha
dimostrato di fare proprio questo, programmare e per tempo ed operare come vero
comitato di quartiere, quelli che il Sindaco Mori è incapace di formare
nonostante la delibera della sua Giunta.
Qui inseriamo una
considerazione che è d’obbligo.
Alla riunione era presente
tutto il meglio della classe politica della città: consiglieri comunali, di
maggioranza e opposizione, il Presidente del Consiglio comunale, il
Vicesindaco, c’era anche l’Assessora
alla partecipazione, quindi proprio tutti, che poi sono gli stessi da oltre 20
anni.
Nonostante questa sfilata di raccolta di consenso
dell’oligarchia politica della Città, il regolamento di costituzione dei
comitati di quartiere non è ancora approvato ed è fermo in commissione senza
che sia stato mai discusso con i cittadini.
Questa esperienza, impone
un obbligo morale a tutti coloro che hanno sfilato a Colle S. Antonio: mettersi a lavorare con immediatezza e
concretezza per discutere il regolamento con i cittadini e approvarlo in
Consiglio comunale al massimo entro la fine dell’anno.
Poichè di fatto lo costituite il CdQ, l'importante è verificare le condizioni che possono rendere la vita qualitativamente migliore. Buon lavoro, la verifica col regolamento non deve ostacolare l'attività intrapresa.
RispondiEliminaRisponde l'autore dell'articolo.
EliminaGrazie per il commento. Non faccio parte del CdQ poiché non abito il quella zona. Sono convinto che il CdQ Colle S.Antonio continuerà a lavorare con metodo. In tal senso è stato uno dei pochi CdQ che ha fornito dei commenti sul regolamento di costituzione dei comitati di quartiere,che come noto è approdato in commissione consiliare comunale senza essere stato discusso con i cittadini.
Non serve parlare di chissà quali formule di partecipazione diretta se il problema è discutere con un'amministrazione come rifarsi fare una strada o potare delle fratte . Una partecipazione dovrebbe essere qualcosa di più serio e gratificante per chi la mette in pratica . Questo citato è un esempio politicante di partecipazione .
RispondiEliminaGrazie il commento.
RispondiEliminaQui il problema non è rifare una strada o potare le fratte,ma rimettere in sicurezza una zona dopo sei auto e 100 cassonetti, di estintori e altri accessori da ricondizionare.
La partecipazione è comunque di più e quanto accaduto non è che un primo inizio: i cittadini iniziano a dire autonomamente cosa vogliono. In una Città come la nostra è un passo importantissimo. Grottaferrata è la città dove per 4 anni sono stati ricevuti e non spesi i contributi regionali per la partecipazione politica dei cittadini( Giunta di liste civiche!!); è la Città in cui il regolamento di costituzione dei comitati di quartiere arriva in commissione consiliare senza una discussione preliminare con i cittadini e nessuno dice nulla( Giunta di cosiddetto centrosinistra);è la Città dove la gente si è dovuta organizzare in associazioni private per fare i Comitati; è la Città dove la democrazia partecipativa è stata sempre ostacolata dalla oligarchia politica cittadina, quelli che nelle riunioni arrivano per sfilare.
Se in questo contesto, qualcuno arriva a porre con metodo le sue richiesta ad un'Amministrazione distratta, va riconosciuto. Quindi Colle S.Antonia ha lavorato bene!
Spero solo che le altre associazioni si muovano su questa strada.