L’assessore
Castricini si avventura in una strenua difesa del progetto del Nuovo depuratore
a Valle Marciana. Lo fa rilasciando un’intervista sorprendente, a tratti di una
ingenuità che lascia allibiti, molto spesso imprecisa.
Intanto una premessa che riguarda diciamo così, l’agibilità democratica. L’assessore ci rimprovera di essere “ambientalisti locali espressione mascherata di partiti politici”. E allora? Perché se uno è un ex Sindaco, oppure ha fatto parte del movimento cooperativo oppure è il segretario di un partito politico non rappresentato in Consiglio comunale, per questo non ha facoltà di criticare anche aspramente provvedimenti che ritiene sbagliati e anzi pericolosi per Grottaferrata? Lo decide Lei chi deve avanzare critiche e chi no? Ma guardi, casca proprio male caro assessore. Noi avanziamo critiche, proposte, suggerimenti come partecipanti ad associazioni o giornali locali, quando lo riteniamo opportuno e sempre con uno spirito positivo. La nostra appartenenza o meno a partiti politici è affare di ognuno di noi e non ci sembra sia vietato dalla costituzione, al contrario.
Intanto una premessa che riguarda diciamo così, l’agibilità democratica. L’assessore ci rimprovera di essere “ambientalisti locali espressione mascherata di partiti politici”. E allora? Perché se uno è un ex Sindaco, oppure ha fatto parte del movimento cooperativo oppure è il segretario di un partito politico non rappresentato in Consiglio comunale, per questo non ha facoltà di criticare anche aspramente provvedimenti che ritiene sbagliati e anzi pericolosi per Grottaferrata? Lo decide Lei chi deve avanzare critiche e chi no? Ma guardi, casca proprio male caro assessore. Noi avanziamo critiche, proposte, suggerimenti come partecipanti ad associazioni o giornali locali, quando lo riteniamo opportuno e sempre con uno spirito positivo. La nostra appartenenza o meno a partiti politici è affare di ognuno di noi e non ci sembra sia vietato dalla costituzione, al contrario.
Chiusa
la polemica, veniamo ai contenuti.
1. L’Assessore ci invita a ricorrere al
TAR, per vizi procedurali. Sarebbe stato il caso certo, ma non era ormai più possibile
perché eravamo fuori con i tempi, visto che avete portato in approvazione il progetto
alla chetichella senza fa sapere niente a nessuno, quando invece su un fatto
così importante sarebbe stato auspicabile coinvolgere i cittadini e le
associazioni ad una comune riflessione, non crede assessore? La verità è che a Grottaferrata
nessuno ha saputo nulla di questa approvazione in Consiglio comunale, neanche a
momenti i consiglieri comunali, che quando oggi glielo vai a ricordare qualcuno
casca dalle nuvole. Dopodiché ci siamo anche resi conto, leggendo bene i
documenti, che alcune procedure generali sollevavano qualche interrogativo che
abbiamo inteso comunicare con un esposto alla Procura della Repubblica di
Velletri. Non dimentichiamo poi che, mentre lavoravamo, per il Comune, per la
riapertura degli antichi sentieri del Vallone, l’Amministrazione di cui Lei fa
parte, non ci informava che da lì a poco sul percorso degli antichi sentieri
sarebbe avvenuto lo sbancamento per la posa della fognatura.
2. L’Assessore giustamente parla di
osservazioni alla variante di PRG di Grottaferrata, relativamente al
depuratore, con un pizzico di malizia possiamo aggiungere che la delibera, di
un provvedimento così impattante per il nostro territorio, è stata presa il 29
giugno 2011, per cui le osservazioni avrebbero dovuto avvenire nei mesi di
luglio ed agosto. Potremmo anche sbagliarci, ma non ricordiamo nessun manifesto
per le osservazioni alla variante al PRG. Aggiungiamo e ripetiamo (repetita
juvant), che questo nuovo depuratore non servirà ai bisogni di Grottaferrata,
che possiede già un suo depuratore per 30.000 abitanti, ma servirà ai bisogni
di Rocca Priora, Montecompatri (per il tratto su via Anagnina e Rocca di Papa,
ed è quindi al servizio di altre comunità senza vantaggi o compensazioni per
Grottaferrata.
3. L’Assessore afferma che la delibera
di Consiglio Comunale (n. 24 del 29 giugno 2011), “andava ad integrare la
delibera della Giunta Ghelfi del giugno 2009”. Non è così! Quella delibera era
illegittima perché presa da un organo (la Giunta) incompetente. Infatti un
progetto preliminare di un’opera pubblica, che tra l’altro prevede una variante
urbanistica, NON può essere presa dalla Giunta ma solo dal Consiglio comunale
che ne ha competenza. Dunque trattandosi di una delibera illegittima caro
Castricini, avete dovuto portarla all’approvazione del Consiglio Comunale,
assumendovi tutte le responsabilità della cosa. Ghelfi per capirci vi ha
lasciato il cerino in mano (e vi ci siete scottati).
4. L’Assessore aggiunge una
dichiarazione, che fa venire i brividi, ovvero “…se il Consiglio comunale non
avesse adottato la variante… con i lavori già appaltati dalla Regione Lazio
l’impresa esecutrice avrebbe potuto chiedere un risarcimento per danni…” Quindi
assessore Lei sta dicendo che la Regione Lazio ha appaltato i lavori anche in
mancanza delle delibere necessarie? A noi questa sua ammissione ci sembra a dir
poco sorprendente; le pare una procedura normale? Aggiungiamo di più: il parere
V.I.A. (valutazione di impatto ambientale) risale al dicembre 2011, ben sei
mesi dopo la delibera comunale. E se la V.I.A. fosse stata negativa? Cosa
sarebbe successo? Quando il Consiglio comunale ha approvato la delibera non
poteva sapere l’esito della V.I.A. Anche qui mi pare che come leggerezza (a
dire poco) non c’è male.
5. Sui risarcimenti si apre un vero
giallo, o la Regione Lazio aveva fatto un appalto capestro con la ditta
esecutrice dei lavori, ponendola in una posizione di forza; o la Regione Lazio
con questo suo appalto poneva i comuni nella parte di dover subire una “diminutio”
del diritto a decidere sul proprio territorio.
6. Sulle opere migliorative, c’è
sicuramente da ridere, qualsiasi comune che deve prendere una così drastica ed
impattante delibera sul proprio territorio pretende, prima di approvare
qualsiasi atto, e per iscritto, l’impegno regionale ad eseguire delle opere
compensative. Inseguire i buoi dopo che sono scappati lascia il tempo che trova.
Se la Regione Lazio non eseguirà quanto richiesto dall’ineffabile Assessore
Castricini, che farà l’Assessore gli metterà il sale sulla coda? L’Assessore ci
mostri gli atti che impegnano la Regione Lazio ad eseguire i lavori, o fa
meglio a tacere.
7. L’Assessore parla poi di abitazioni
che attualmente non sono allacciate alla rete fognante ed utilizzano pozzi
neri, per caso l’Assessore si riferisce al quartiere abusivo di Tuscolo e del
Querceto? I cui abitanti sono lisciati ed illusi, per meri motivi elettorali,
che la perimetrazione delle aree abusive costituirà la sanatoria tombale? Per onestà
intellettuale l’Assessore dovrebbe dirlo chiaramente che, visti i vincoli
esistenti, la perimetrazione, forse permetterà l’allaccio in fognatura e la
realizzazione di altri servizi, che dovranno essere pagati con le relative
imposte, ma che mai sarà possibile ottenere la concessione in sanatoria. E
visto che siamo in argomento, caro Assessore, quando l’Amministrazione di
Grottaferrata si deciderà a quantificare i metri cubi abusivi come prescrive la
legge? Forse, visto che i metri cubi abusivi incideranno sul calcolo totale dei
metri cubi del PRG, è meglio che non si sappia in giro e si lascino come
fantasmi sullo sfondo, così da non avere alcun effetto sulle cubature del PRG?
8. Inesatto è poi quanto affermato
dall’Assessore Castricini, che con questo depuratore si separerebbero le acque
chiare da quelle nere; in primis perché il progetto regionale prevede una unica
condotta per le acque chiare e per quelle nere, e quindi non si capisce in
virtù di quale miracolo le acque si separerebbero, in chiare e nere, l’unico
precedente che si ricordi è quello di Mosè sul mar rosso, ma anche lì le acque
si separarono ma restarono salate su un lato e sull’altro.
9. Relativamente alla preoccupazione
dell’Assessore della grave erosione del terreno che mette in pericolo gli
agricoltori frontisti, lo rassicuriamo informandolo che l’erosione è sì dovuta
al rivo dell’acqua Mariana, ma subito dopo il vecchio depuratore, anche perché
quando piove, dato che non ci sono condotte per le acque chiare e scure, ma
un’unica condotta, gli addetti al depuratore debbono necessariamente scaricare
nel fosso quello che proviene dalla condotta, essendo impossibile contenere
nelle vasche dei fanghi tutta l’acqua piovana e non. Con il secondo depuratore
il problema raddoppierà, visto che raccoglierà le acque nere piovane di Rocca
Priora, Rocca di Papa, Montecompatri (sulla Via Anagnina) e certo che sarà necessario creare grandi
argini per evitare erosioni.
Concludendo
caro Assessore Castricini ci sembra che i suoi rilievi siano un ardito tentativo
di risposta e che di questi resti alla fine solo l’eco dello stridio delle sue
unghie che tentano di arrampicarsi sugli specchi. Per parte nostra continueremo
ad informare i cittadini delle gravi responsabilità, che Lei e l’Amministrazione
di cui fa parte, avete assunto nell’approvare un progetto che cosi com’è
rappresenta un carico insostenibile per Grottaferrata e per i suoi
cittadini.
ITALIA
NOSTRA U LENGHERU NERU IL PICCOLO SEGNO
Sezione
Castelli Romani
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