mercoledì 28 novembre 2012

Quattro consiglieri per uno nuovo gruppo consiliare. Riusciranno a stanare Mori e la sua Giunta dal fortino in cui sono rinchiusi?

Quattro consiglieri abbandonano il gruppo del PD e costituiscono un gruppo autonomo in Consiglio Comunale.
Questo fatto, già di per sé grave e denso di significati, assume un’importanza ancora più rilevante leggendo il comunicato stampa nel quale i quattro consiglieri annunciano la costituzione del nuovo gruppo.

Dal comunicato, infatti, emergono due aspetti che in questi due anni e mezzo hanno caratterizzato la vita politica e amministrativa di Grottaferrata: l’assenza di condivisione, da parte del sindaco Mori,  riguardo alle più importanti decisioni amministrative; l’inadeguatezza e l’incapacità dei dirigenti del partito democratico nell’affrontare una crisi che si trascina da tanto, troppo, tempo.
Andiamo per ordine.
Da più di un anno cinque consiglieri, ora diventati quattro, si lamentavano del fatto che il sindaco sistematicamente evitava, anche nelle decisioni amministrative più importanti per il futuro del paese, di coinvolgere i consiglieri di maggioranza. La conseguenza di questa politica da “genio solitario” ha più volte creato problemi in consiglio comunale: abbiamo assistito a scene imbarazzanti nelle quali i consiglieri di maggioranza erano costretti a votare cose che non condividevano e che non erano state preventivamente discusse e approfondite tra le forze politiche di maggioranza.
Dobbiamo dire che i quattro consiglieri si sono sempre assunti le proprie responsabilità e mai, nel bene e nel male, si sono defilati o hanno fatto mancare il proprio voto. Per capirci non si sono mai comportati come i consiglieri Bertuzzi, Ferretti e Tomboletti che con la loro contemporanea assenza resero impossibile lo svolgimento di un importante consiglio comunale. Sia detto per inciso: oggi Ferretti è il capogruppo del PD, a Bertuzzi e a Tomboletti sono stati regalati due assessori. Evidentemente hanno saputo farsi perdonare quello sgarbo.
E passiamo al partito democratico.
Come dicevamo, questo malessere che i quattro consiglieri hanno recentemente concretizzato con l’uscita dal gruppo consigliare del PD, dura da più di un anno e quanto essi affermano nel comunicato la dice lunga sulla gestione politica di questa faccenda: “Il circolo locale (del PD), nonostante l’impegno profuso da parte dei sottoscritti attraverso la stesura di documenti e la ricerca costante tesa alla costruzione di un solido sostegno politico privo di contenuti personalistici, non ha applicato le regole statutarie, riservando attenzione solo alle esigenze di alcune figure istituzionali ed ignorando le nostre legittime richieste, con ciò determinando uno squilibrio di trattamento che ha aumentato le distanze e ridotto in modo ingiustificato e significativo il peso specifico che la funzione di consigliere richiede.”
In poche parole: non è che il partito non ha preso in considerazione i problemi che i quattro ponevano, ma ha volutamente sminuito il ruolo e la figura dei consiglieri comunali con un eccessivo e acritico appiattimento sulle posizioni del sindaco e della giunta. Il tutto senza confronti pubblici.
Una domanda: ma come fanno gli iscritti del PD a sopportare una tale gestione del partito? Il segretario che, di fatto, ha assistito senza saper o poter fare nulla al dimezzamento del gruppo consigliare, rimane al suo posto come se nulla fosse successo?
Per finire, vogliamo porre qualche domanda anche ai quattro fuoriusciti.
Abbiamo detto che si sono assunti le proprie responsabilità, per disciplina di partito e per responsabilità amministrativa: questo però ha anche significato, per esempio, che nulla hanno detto, nell’arco di dieci mesi, riguardo al ricorso al Consiglio di Stato contro il Piano d’assetto del Parco, presentato dal sindaco Mori.
Ora, che con la costituzione del nuovo gruppo, sono liberi da ogni “disciplina”, chiediamo loro:
che ne pensate della stazione ferroviaria a Villa Senni? Avete qualcosa da dire riguardo alla “sistemazione” di piazza De Gasperi? Come affrontate il problema del depuratore? La vostra posizione sull’ecocentro? E riguardo al verbale della riunione tenutasi il 13 marzo tra sindaco, vicesindaco e alcuni imprenditori che si occupano di edilizia, avete qualcosa da dire? Sapevate di questa riunione? Siete d’accordo con lo scempio urbanistico che quella riunione ha contemplato in zona pratone?
Da voi i cittadini di Grottaferrata si attendono delle risposte per capire quale sarà il vostro ruolo in questa amministrazione.

2 commenti:

  1. Mi piacerebbe conoscere i nomi, anche se può essere facile immaginarlo, di questi di questi quattro rinsaviti.

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  2. Veronica Arpaia, Lorenzo Bongirolami, Ruggero Capulli, RIta Consoli...

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