venerdì 11 gennaio 2013

Comitati di Quartiere
di Edmondo L Milano

Dopo aver presentato la bozza di regolamento dei Comitati di Quartiere  alla II Commissione consiliare a luglio, la l’Amministrazione Mori , dopo 4 mesi, concede ai cittadini la possibilità di presentare proposte di modifica al regolamento entro il 20 Gennaio 2013.

Il 13 dicembre l’Amministrazione Mori  ha presentato la bozza di regolamento per la costituzione di comitati di quartiere, alla Città ed alle associazioni che svolgono le funzioni di comitati di quartiere.
Come ricorderanno i nostri lettori,  con un articolo pubblicato sul blog de il Piccolo Segno, il  giornale aveva richiesto la sospensione dei lavori in Commissione consiliare e la presentazione del documento  alla cittadinanza ed alle associazioni che attualmente svolgono spontaneamente le funzioni di comitato di quartiere. Finalmente, questo è avvenuto dopo 4 mesi.
In apertura dell’incontro, cui era presente il Sindaco, i Consiglieri Consoli e Fontana. In apertura della riunione, l’Assessora Elmo ha sottolineato che contrariamente a quanto sostenuto da "certa stampa locale" e "chiacchiere di paese" quello che veniva presentato non era un pacchetto preconfezionato da imporre alla cittadinanza ma una bozza - ossia una proposta emendabile, un testo modificabile - migliorabile e proposta alla discussione di tutti. Una proposta che per diventare esecutiva - ha sottolineato Elmo - dovrà comunque ricevere l'avallo del Consiglio Comunale, l'Assemblea cittadina.
La nota di apertura dell’Assessora è apparsa polemica, immotivata e inopportuna, in particolare da parte di  chi è, per scelta del Sindaco, responsabile della Partecipazione. Inoltre appare strumentale. L’unico organo di stampa locale che ha analizzato l’argomento in dettaglio è stato il Piccolo Segno, ripreso poi da un altro giornale. La  polemica dell’Assessora è stata quindi oggetto di immediata critica durante la riunione.
Infatti, in quanto giornale, Il Piccolo Segno,  con il suo blog ha criticato apertamente il comportamento per nulla partecipativo della Giunta e non è  “una certa stampa locale”, né  sono dicerie, ma articoli di opinione a fronte di precisi comportamenti dell’Amministrazione. La Giunta Mori ha commesso un errore politico  non rispettando l’impegno di luglio 2010 di presentare il regolamento ai cittadini per una discussione prima di seguire l’iter formale di approvazione. Comunque, la Giunta ha rivisto la propria decisione e ne siamo lieti!

Circa il documento, sono stati forniti i principi guida della struttura dei Comitati e della loro formazione. La Consigliera Consoli, che ha dichiarato come creda nella Partecipazione dei cittadini ha spiegato la divisione in zone o aree territoriali della Città. I criteri della scelta di tale zona sono riportati nel materiale informativo distribuito dall’Amministrazione durante la riunione. E’ stato più volte ricordato che si possono presentare proposte di modifica entro il 20 gennaio 2013.
Il Piccolo Segno  nella riunione ha consegnato al Sindaco delle proposte di modifica della bozza di regolamento. Sono le medesime già pubblicate, sia nella versione carta che sul blog del giornale,  e sono il risultato della raccolta di opinioni tra alcuni Comitati di quartiere in riunioni svolte  a settembre.
Tali proposte, hanno lo scopo di eliminare incongruenze giuridiche ed elementi  di debolezza del documento.  Tali elementi,  se non  modificati, con un’adeguata riformulazione del testo, determineranno l’annullamento dello stesso processo di strutturazione della partecipazione che il regolamento intende perseguire.
Sono esempi di tali elementi: l’assenza di personalità giuridica dei nascenti comitati, le percentuali di partecipazione richieste per le decisioni nelle assemblee ed il concetto di adesione al Comitato di quartiere.

Per quanto l’assenza di personalità giuridica può essere accettabile, nelle città ove questo è stato applicato, il comitato ha sempre la facoltà di richiedere gli atti necessari per compiere l’attività che il regolamento prevede.  In tal senso deve essere integrata la bozza di regolamento.
Circa la percentuale di partecipazione richiesta per formare un Comitato, il 10%, essa richiederebbe ad esempio che un Comitato di quartiere, come quello  denominato Centro, debba esprimere circa 600 voti. Neanche nelle Sezioni dei partiti politici si raggiungono tali valori di partecipazione!  In questo modo non si formerà nessun Comitato.
Deve essere tenuto conto che è la prima volta che si inizia a definire questo processo e non è ipotizzabile il raggiungimento di quote di partecipazione superiori a 1 , 2, % nei primi due anni. Tuttavia, come verificato in altre città, dopo l’avvio dei processi e “una partecipazione premiante da parte delle amministrazioni” tali valori si sono incrementati in modo sensibile. Senza apportare una variazione a tali percentuali, la partecipazione sarebbe disincentivata e l’intero processo inutile.

Sul concetto di adesione al Comitato di quartiere, la formulazione del regolamento è confusa e appare come contraddizione di diritto, tanto da sembrare che si stiano formando delle associazioni come quelle già esistenti con funzioni di comitati di quartiere. E’ necessario fare chiarezza. I cittadini che risiedono nel quartiere fanno parte del Comitato di diritto e devono quindi aderire o iscriversi:  se lo vogliono sono libere di partecipare o meno. Nel merito il regolamento non indica come saranno coloro che non sono iscritti all’anagrafe(studenti fuori sede  e lavoratori). Solo per costoro è necessaria l’adesione o iscrizione. Bisogna integrare il testo del regolamento in tal senso. 
Concludiamo questo breve articolo segnalando che la riunione ha evidenziato come il concetto di partecipazione non sia uniforme  nei soggetti che la dovranno poi applicare.
Questo è il risultato mancata attuazione  della delibera di Giunta dei “Percorsi di democrazia partecipativa” del giugno 2011. In quel documento sono previsti corsi di formazione e seminari su questo argomento per cittadini e amministratori. In parallelo ai lavori di Commissione, la Giunta, per far partire nel giusto modo il processo partecipativo, deve diffonderne preventivamente la cultura. Quindi è essenziale organizzare tali eventi ad inizio 2013.

La prossima mossa sarà ora della 2^ Commissione per l’analisi delle proposte  e la stesura del testo definitivo.  Il Piccolo Segno è disponibile, operativamente a sostenere i lavori della Commissione.
Come abbiamo già ripetuto in numerosi articoli, la Giunta Mori è in drammatico ritardo sulle politiche partecipative, 2 anni sul programma. Facciamo presto, prima che sia troppo tardi. 

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